Stiamo parlando di rappresentanze degli Stati in territori stranieri. In particolare ci riferiamo alle rappresentanze Italiane all’estero.
Lo Stato Italiano può essere rappresentato all’estero da Ambasciatori e Consoli rispettivamente insediati in Ambasciate e Consolati.
La definizione di Ambasciatori e Consoli è molto semplicistica in quanto sia all’interno di una che dell’altra famiglia si devono distinguere diverse figure e delle differenze sostanziali tra le due. Andiamo per ordine e partiamo con il distinguere le due famiglie. Gli Ambasciatori sono dei diplomatici, cioè persone che hanno intrapreso la carriera diplomatica e che svolgono atti giuridici di diritto internazionale (di natura politica) per lo stato per il quale prestano servizio, mentre i Consoli compiono atti giuridici di diritto interno (di natura prevalentemente amministrativa). Bisogna però specificare che quando uno Stato non ha agenti diplomatici in un altro, alcune funzioni di questi ultimi possono essere eccezionalmente svolte da agenti consolari e, viceversa, quando uno Stato non ha in un altro agenti consolari può attribuire le loro funzioni agli agenti diplomatici presenti.
Console
Non perché abbiano più importanza, cominciamo a parlare dei Consoli. Secondo il diritto internazionale (art. 9 della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari.) i capi di posti consolari sono ripartiti in quattro classi, come segue:
- Console Generale
- Console
- Viceconsole
- Agente Consolare
Sono dipendenti del Ministero degli Affari Esteri e si distinguono in Inviati (o di carriera) e Onorari (o eletti). I funzionari Inviati appartengono di solito alla stessa categoria dei diplomatici e sono di carriera, mentre per gli Onorari sono di solito (ma non necessariamente) cittadini dello Stato per il quale svolgono il servizio (Italiano in questo caso) e residenti presso lo Stato in cui lo svolgeranno. Svolgono il loro compito in modo non professionale e di solito sono gli agenti di più basso rango (Agenti Consolari) mentre sono dei diplomatici quelli dei ranghi superiori.
A seconda del grado della persona a capo dell’ufficio (Consolato) quest’ultimo prenderà il nome. Quindi sarà un Consolato Generale, un Consolato, un Viceconsolato o un’Agenzia Consolare, nel caso di Consoli Onorari sarà un Consolato Onorario.
Il Consolare sarà preposto all’ufficio tramite lettera patente firmata dal capo dello stato o dal ministro degli esteri (o organo corrispondente) se si tratta di un console generale. La nomina può essere fatta anche da un Console di grado superiore o dal capo della missione diplomatica (cioè, per esempio, un Console Generale può nominare un Console).
La nomina è notificata al ministero degli esteri dello Stato ospite dal capo della missione diplomatica di quello che l’ha effettuata. L’agente non può tuttavia esercitare le sue funzioni finché non ha ricevuto l’autorizzazione (exequatur) del capo dello Stato ospite o del suo ministro degli esteri.
Agli agenti consolari sono accordate le cosiddette immunità consolari, analoghe alle immunità diplomatiche ma meno estese.
Le funzioni consolari sono sancite in primis con la Convenzione di Vienna e consistono nel proteggere gli interessi dello Stato di invio e dei suoi cittadine presso lo stato di residenza, favorire le relazioni tra i due stati, relazioni che possono essere di natura commerciale e non, prestare soccorso e tutelare i cittadini del proprio Stato, esperire pratiche di varia natura.
Fra i servizi erogati ai residenti nella circoscrizione consolare, i quali per legge debbono essere iscritti all’anagrafe consolare, il consolato cura in particolare:
- formazione, trascrizione e rilascio degli atti di stato civile
- pubblicazioni e celebrazione di matrimoni
- rilascio e rinnovo di passaporti;
- rilascio di visti d’ingresso
- rilascio di apostille
- rilascio e rinnovo di carte d’identità
- atti riguardanti la cittadinanza
- atti riguardanti la leva militare
- atti notarili, testamenti, autenticazioni di firma, traduzioni, legalizzazioni e certificazioni doganali connesse al rimpatrio
- atti riguardanti il servizio elettorale
- pratiche di pensione
- assistenza sociale, sussidi in denaro, assistenza farmaceutica e sanitaria per i connazionali in stato di necessità.
Ambasciatore
È detto ambasciatore (la denominazione per esteso solitamente usata nella prassi è ambasciatore straordinario e plenipotenziario) l’agente diplomatico che, secondo le norme del diritto internazionale, appartiene alla classe di rango più elevato.
L’ambasciatore può essere posto a capo di una missione diplomatica permanente del proprio stato presso un altro stato, in questo caso la missione è detta ambasciata. L’ambasciatore può anche essere posto a capo di una missione permanente presso un’organizzazione internazionale oppure far parte di una missione straordinaria o della delegazione attraverso la quale lo Stato partecipa alla negoziazione di un trattato internazionale o ad una conferenza internazionale.
Essendo considerato un rappresentante personale del capo dello stato, spetta all’ambasciatore l’appellativo di sua eccellenza e il privilegio di chiedere in ogni momento udienza al capo dello stato presso cui è accreditato.
Ambasciatore è anche il grado apicale della carriera diplomatica. In Italia si accede al grado di ambasciatore con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta motivata del Ministro degli Affari esteri.
Fino a qualche anno fa gli ambasciatori di rango erano 35, mentre vi sono 112 sedi diplomatiche italiane rette da un ambasciatore di ruolo ma non di rango. In generale agli ambasciatori di rango sono riservate le sedi tradizionalmente più prestigiose o quelle politicamente più delicate.
Anche se non è di pubblico dominio, possiamo dire che la carica di Ambasciatore non è prerogativa dei diplomatici di carriera (che andiamo ad illustrare di seguito) ma chiunque può essere nominato a capo di una rappresentanza diplomatica, con titolo e rango di ambasciatore.
Per quanto riguarda la carriera diplomatica in Italia costituisce una carriera speciale nell’ambito della pubblica amministrazione, alla quale si accede esclusivamente per concorso bandito generalmente con scadenza annuale.
I vari gradi nella carriera diplomatica in ordine di importanza sono:
- Segretario di Legazione in prova (Nomina conferita con decreto ministeriale all’atto di vincita del concorso diplomatico)
- Segretario di legazione
- Consigliere di legazione
- Consigliere d’ambasciata
- Ministro plenipotenziario
- Ambasciatore
Per tutti i tipi di grado è necessario aver compiuto esperienza pluriennale con la veste del rango inferiore, per il grado di Ministro plenipotenziale oltre al periodo di 4 anni come Consigliere d’ambasciata la nomina sarà conferita con Decreto del Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del ministro degli Affari Esteri. Identico Decreto di conferimento per l’Ambasciatore in questo caso però non c’è la necessità di avere esperienza nel grado inferiore.